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Sesto al Reghena –
Abbazia di Santa Maria in Silvis

Il piccolo borgo di Sesto deriva il suo nome dalla pietra miliare di una strada romana che partiva dalla città di Julia Concordia Sagittaria. L’abbazia fu fondata nell’VIII secolo d.C. da tre nobili longobardi, e poi passò all’ordine benedettino. I suoi possedimenti erano molto vasti come la sua importanza politica, confermata anche dall’imperatore Carlo Magno. Subì distruzioni e saccheggi, a causa delle invasioni barbariche, ma grazie alla ricchezza delle sue rendite, l’abbazia fu fortificata, più volte ricostruita e abbellita dalle opere d’arte degli artisti più prestigiosi del Veneto e del Friuli. Nel XII secolo divenne sede vescovile e alcuni abati divennero patriarchi di Aquileia e addirittura uno papa con il nome di papa Paolo II.

Per celare la ricchezza della chiesa, fu costruito un portico d’ingresso riccamente affrescato e ispirato alla Divina Commedia. Accanto al portico, nella loggetta si notano affreschi di tema cavalleresco con Carlo Magno assiso in trono.  L’interno della chiesa, in stile romanico-bizantino è riccamente decorato e conserva preziosi affreschi del 1300 attribuibili alla scuola di Giotto o a lui stesso. Sotto il presbiterio la cripta conserva l’urna di Sant’Anastasia, reperto di età longobarda; una quattrocentesca Pietà di probabile fattura tedesca e una Annunciazione, del XIV sec.

Dott.ssa. Luisa Cigagna